ISPEZIONARE UNA NUOVA MENTALITA' DEL LAVORO

Questo blog ha lo scopo di perseguire una mentalità del lavoro che riconsideri gli aspetti del secolo passato in un approccio sempre più tendente al merito. Nel fare questo si confronta con le politiche economiche del lavoro che più stanno incidendo sulla crescita dello stato mormone dello Utah che è considerato all'avanguardia negli USA.

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mostra di pittura mormone

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sono mormone

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giovedì 16 agosto 2012

POLITICA CREATIVOGENICA


Molti politici continuano a dividere le segmentazioni delle loro azioni in sinistra, destra o centro.
Questo, oltre a essere un modo di classificazione sempre più confuso, è anche un modo che irrigidisce l’efficacia e l’interpretazione della politica.
Facciamo un semplice esempio:
chi ha valori religiosi da difendere tende a sentirsi più tutelato dai politici di destra ma se le sue condizioni sono economicamente molto umili tende a riferirsi ai politici di sinistra pensando di essere più tutelato. Tutto ciò porta questa persona a non ricevere una piena rappresentanza politica. Tutti i cittadini dovrebbero avere rappresentanza politica in quanto è un loro diritto.
Occorre superare questa incostante segmentazione per evitare di riversare l’elettorato nel partito dell’astensione.
Occorre trovare una politica che riduca queste discrepanze e lavori per una nuova mentalità del cittadino (Job mentality) che porti ad una sempre più efficace politica sia nel campo economico, attraverso una liberazione del potenziale creativo, sia nel campo dei valori attraverso una liberazione delle singole coscienze senza voler imporre a tutti la “coscienza maggioritaria”.
Ma non tutte le idee possono essere positive ce ne sono anche di molto negative. Nel campo economico un esempio è dato dai derivati inventati dal potere finanziario che ha portato l’economia occidentale in una profonda crisi. Occorre pertanto che un politico si preoccupi di prevenire i danni che una cattiva creatività può recare all’economia.
Allora occorre guardare ad una “Politica creativogenica”.
Cosa si deve intendere con la parola “creativogenica”? E una creatività regolata dove per “genica” si può intendere una regolazione genica che è il processo che permette ad una cellula  del nostro corpo di esprimere un determinato pool di geni  in un contesto e di silenziarne altri.
In politica, partendo da questo esempio, si può pensare a una creatività che permetta ad un cittadino, tramite l’apparato legislativo, di esprimere e realizzare determinate idee di sviluppo economico e di silenziare quelle che portano danno all’economia della comunità. Liberare pertanto la potenzialità della creatività in tutti i soggetti dello stato, persone private o enti pubblici, che possono dare impulso ad una sana economia.
Tutto ciò può avvenire tramite un’attività di legiferazione che liberi risorse nei privati e faccia leva su incentivi a sostegno di tutto ciò che porta ad un aumento dell’occupazione e non, per esempio, ad una delocalizzazione dannosa. Questa liberazione di risorse economiche può avvenire solo per mezzo di una forte riduzione delle tasse e pertanto risorse che vanno recuperate da un forte snellimento della spesa pubblica e da un sistema fiscale incisivo dove tutti pagano le tasse.
In sostanza: meno tasse, meno stato e più cittadini pensanti.
Dare una sana libertà al cittadino: libertà di coscienza, libertà di essere creativo e libertà di utilizzare i suoi guadagni per implementare le sue iniziative economiche e non per pagare la politica e la esagerata macchina dello stato.
In Italia è giunto il tempo per costruire una “visione di politica creativogenica” dove la politica è intesa come un servizio per il cittadino che deve essere facilitato a operare con poche leggi. Il cittadino si deve governare da solo nel rispetto di una legiferazione snella ed essenziale.
Concludo e a sostegno di quanto da me descritto riporto una recente frase di Mitt Romney, candidato alla Casa Bianca:
«I nostri diritti ce li danno Dio e la natura umana, non il governo. Non è la burocrazia statale che ci ha resi grandi, ma l'iniziativa della gente».
L’Italia potrà farcela se la politica darà un sostegno intelligente all’iniziativa privata… basta con il populismo di sinistra e di destra e del pilatesco centrismo.
Inoltre un piccolo contributo concreto di idee, proposto dall’Associazione Culturale ISA, lo potete leggere nel post: DIECI PROPOSTE PER CAMBIARE L’ITALIA CHE LAVORA.
Piero Durazzani e la sua famiglia

Piero Durazzani
(Presidente dell’Associazione Culturale ISA)

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